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"Capii che il corpo di Diana era stato lavato" - Il lettino della piccola Diana "era senza lenzuola né cuscino" e la bimba "si vedeva che era stata sciacquata, perché la testa era umida", ha detto ancora la dirigente del gabinetto regionale di polizia scientifica. La teste ha sottolineato che nella lavatrice vi erano dei panni ancora umidi e che la bimba è stata trovata su un materasso pulito, con indosso soltanto un vestitino giallo.
La sorella: "Davanti a noi faceva la mamma" - "Davanti a noi le dava da mangiare tantissimo. Faceva la mamma e se la criticavamo ci diceva che lei sapeva fare la mamma". Sentire che nel frigo non c'erano alimenti per bambini "fa molto male, perché noi glieli portavamo anche". Così Viviana Pifferi, sorella di Alessia, dopo avere ascoltato le prime testimonianze in aula nel processo in cui la 38enne è imputata per l'omicidio volontario pluriaggravato della figlioletta Diana.
La zia della piccola, presente all'udienza indossando una maglietta con la stampa di una foto della bimba, ha ricordato che Alessia "è sempre stata un tipo curatissimo nei vestiti, tacchi alti e abiti sempre eleganti. Sentire certe cose sul corpicino di una bambina trovata lì, con i vestiti però nelle valige... Tutto suo, niente della piccola". La speranza della sorella, è che Alessia "si condanni da sola, capendo quello che ha fatto". Si torna in aula il 27 giugno.
Assolto dal reato di sequestro di persona Di Fazio, in appello, è stato assolto dal reato di sequestro di persona nei confronti della studentessa 21enne che per prima aveva denunciato l'ex manager nella primavera del 2021. È intervenuta invece la prescrizione per i reati di maltrattamenti, stalking e violenza sessuale nei confronti dell'ex moglie, a sua volta vittima dell'imprenditore. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 60 giorni.
Legale Di Fazio: "Riduzione pena non basta, faremo ricorso in Cassazione" "Non siamo soddisfatti ovviamente perché riteniamo che, pur avendo ottenuto una sensibile diminuzione della pena originariamente inflitta, 6 anni e 6 mesi in meno, riteniamo che manchi ancora un bel delta per arrivare alla pena equa che contiamo di avere". Lo ha detto l'avvocato Mauro Carelli, difensore di Di Fazio. "Ora leggeremo le motivazioni, e depositeremo ricorso in Cassazione. Prendiamo atto di un'eliminazione di alcuni reati come il sequestro di persona e di tutta una serie di non doversi a procedere e assoluzioni su altri. Andiamo avanti per la nostra strada che è la strada giusta e contiamo di arrivare a una pena più equa".
Le condanne - Per i due uomini - uno peruviano, l'altro ecuadoregno - previsto anche l'isolamento diurno per sei mesi. I giudici, presieduti da Ilio Mannucci Pacini, sono andati oltre le richieste del pm Rossella Incardona, che aveva chiesto l'ergastolo per Ramirez e 30 anni di carcere per Velasco.
Secondo l'accusa, Ramirez - che abitava nello stesso edificio della vittima - meritava l'ergastolo anche perché ha "raccontato molte falsità" in fase d'indagine, cercando di far ricadere le responsabilità più pesanti su Velasco. Quest'ultimo ha invece "contribuito alle indagini e ha fatto numerose ammissioni".
Le indagini - Vedova e senza figli, Cocchi era stata trovata morta nel suo appartamento, vicino alla stazione Centrale. Dopo averla uccisa, spiega l'accusa, Ramirez e Velasco avevano anche tentato di dare fuoco alla casa - un trilocale di 75 metri quadri - per cancellare ogni traccia dell'omicidio. Determinanti le immagini delle telecamere di sorveglianza del palazzo, che hanno ripreso un uomo incappucciato che si allontanava.
Già nel 2020, Vittorio Emanuele aveva modificato le regole per la successione dinastica abolendo la legge salica secondo cui l'erede al trono poteva essere solo un uomo. Vittoria di Savoia sarà, dunque, la prima principessa Savoia a salire al trono. "Lo stanno capendo tutti, anche se un po' tardi, che l'intelligenza e la sensibilità delle donne al comando può essere meravigliosa - aggiunge il principe -. "Gli uomini non hanno nulla di più, semmai di meno".
"È sensibile, intelligente e aperta" Emanuele Filiberto della primogenita dice: "Studia in Inghilterra, Storia dell'Arte e Scienze Politiche. È sensibile e intelligente, aperta. Ama molto il contatto umano, si preoccupa di ciò che vede intorno a lei. Appena è scoppiata la Guerra in Ucraina è immediatamente partita con la Croce Rossa per portare aiuti".
"Le donne di Casa Savoia rimarranno di più nella storia rispetto agli uomini" Nell'intervista, il principe si dichiara femminista, esalta la figura delle donne Savoia ("a mio avviso, saranno più le donne di Casa Savoia a rimanere nella storia rispetto agli uomini") e parla del ruolo che la nonna Maria José ha avuto nel farlo appassionare alla cultura. "Era straordinaria. Mi offriva sempre un libro da leggere e poi ne parlavamo".
"Sento il grande affetto degli italiani" Sul rapporto con l'Italia spiega: "Credo di essere stato il primo della famiglia a essere riuscito ad avvicinarsi molto agli italiani. Quando tornai in Italia, pensai che il modo migliore per farmi conoscere fosse la tv e quindi andai a Ballando con le stelle. Sdoganai forse un po' la famiglia. Mia zia Maria Pia, nel suo libro, ha scritto: 'Emanuele Filiberto è l'unico di Casa Savoia che è riuscito a farsi amare dai nostri concittadini'. E io lo vedo, quando cammino per strada, il grande affetto della gente".
"La monarchia ha qualcosa di affascinante, piace alla gente" Sulla monarchia afferma: "Piace alla gente. Lo si è notato dai numeri astronomici dei telespettatori che hanno visto sia il funerale di Elisabetta che l'incoronazione di Carlo III". Un modello di successo non limitato solo all'Inghilterra ma all'Europa, che il principe si spiega così: "La monarchia ha qualcosa di affascinante che le persone amano guardare anche da lontano. Forse quando ci sono periodi di crisi, la gente scorge nei re e nelle regine una presenza forte, quasi spirituale".
Martedì i rilievi scientifici nell'abitazione, venerdì l'autopsia Martedì verranno effettuati i rilievi scientifici nella casa di Senago (Milano) dove la giovane, al settimo mese di gravidanza, è stata uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, ora in carcere. Venerdì sarà la volta dell'autopsia.
Impagnatiello conferma di aver fatto tutto da solo - Prima di lasciare il proprio mandato Sebastiano Sartori, l'ex legale di Alessandro Impagnatiello, ha riferito che il ragazzo ha confermato di aver fatto tutto da solo. Una delle cose che devono accertare gli investigatori è se sia stato aiutato a nascondere il corpo. "Lui lo esclude - ha detto Sartori -. I dubbi degli investigatori, dovete chiederli a loro". Il coltello usato per uccidere Giulia "non l'ha buttato. Ha detto specificatamente dove sia", ha aggiunto il legale.
"Impagnatiello è sempre più angosciato" Alessandro Impagnatiello è in uno stato "di angoscia, che sta venendo fuori sempre di più", ha detto l'avvocato dimissionario Sebastiano Sartori, che ha fatto visita a San Vittore all'uomo in carcere. Il legale alla domanda se Impagnatiello davvero abbia detto al gip dove si trova il coltello usato per l'omicidio ha risposto "sì", aggiungendo che si troverebbe nell'abitazione.
I carabinieri sentono la mamma e la sorella di Giulia I carabinieri del nucleo informativo di Milano coordinati dal pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunto Letizia Mannella hanno sentito come testimoni la mamma e la sorella di Giulia Tramontano. I genitori di Giulia Tramontano "sono stati insospettiti dal fatto che la figlia non rispondeva al telefono e il convivente era vago". Per loro quello di Alessandro Impagnatiello non è stato "un comportamento credibile, almeno non è risultato tale ai genitori". Lo ha spiegato il legale della famiglia Tramontano Giovanni Cacciapuoti, che è stato in procura a colloquio con i magistrati che si occupano delle indagini sull'omicidio di Giulia.
Brennero. Ripartono i tir dopo il blocco del weekend al confine con l'Austria e a ripartire sono anche le polemiche. Decine di chilometri di coda, smog alle stelle e disservizi attendono chi transita per l'A22 che collega l'Italia con l'Austria. Ai microfoni di "Mattino Cinque News" il gestore dell'area di servizio al confine di Stato lamenta: "Da un lato è un problema tecnico perché devono rifare ponti e strade, dall'altra gli austriaci sono molto rigidi perché nei fine settimana non fanno passare i grandi tir, così non risolvono il problema ma lo spostano al lunedì successivo".
Qual è l'impatto economico per chi vede periodicamente 50km di coda? Cristian, il responsabile dell'area di servizio alla frontiera, parla di danni alla sua attività: "Quando c'è coda, non c'è più nessuno che passa in sosta e noi sappiamo più dove mettere le mani", dice. Il blocco dei tir pesanti nei weekend al confine con l'Austria provoca problemi di inquinamento tanto al Brennero quanto in Germania e rischia di vanificare lo sforzo "green" di Vienna.
Le vacanze in Sardegna - "Sono io, davvero, sono andato in Sardegna per una vacanza, una volta, mi è costata 80-90 mila euro però, quell'anno, io ho guadagnato un milione e mezzo: è la conversazione che è stata intercettata dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli durante le indagini, nella quale Francesco Ferrara fa riferimento a una vacanza risalente al 2010. "Solo di albergo io pagai ventiduemila euro, solo per dormire", ha detto ancora il boss Ferrara, aggiungendo: "Non ho fatto niente in confronto a quello che mi sono guadagnato, perciò adesso mi sono scocciato".
Gli arresti e le accuse - Dei 19 arresti nei confronti di boss e affiliati al clan camorristico Ferrara-Cacciapuoti, tre persone già in carcere, con accuse a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, violazioni alla normativa sulle armi e sugli stupefacenti e tentato omicidio, tutti aggravati dalle finalità di agevolazione del clan basato a Villaricca, nel Napoltenano, e storicamente parte del cartello camorristico denominato Nuova famiglia collegato all'ala corleonese di Cosa Nostra e militarmente contrapposto alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo.
Il sequestro delle società - Nell'ambito dell'operazione sono state anche sequestrate 11 società attive nel settore dell'edilizia, della ristorazione, degli idrocarburi e della commercializzazione di generi alimentari) per un volume d'affari da 16 milioni di euro.
Il salvataggio - La notizia è stata riportata da SienaNews. Preoccupato dalle piogge torrenziali, il 62enne ha deciso di recarsi all'orto dove teneva il proprio cane. Non è chiaro poi cosa sia successo: i carabinieri, attirati dalle urla dell'uomo, si sono trovati di fronte una scena tragica: il padrone, con in braccio l'animale, si teneva forte alla vegetazione lungo l'alveo per resistere alla corrente. Probabilmente l'animale era in pericolo e l'uomo, per salvarlo dal fiume in piena, è entrato in acqua.
Per il 62enne qualche escoriazione e molta paura. Il cane, una volta a terra - racconta La Nazione - dalla gioia è saltato di nuovo in braccio al padrone. La pattuglia che li ha salvati era formata da un luogotenente e da un appuntato della stazione di Poggibonsi.
Il sindaco - "Sono state ore complicate quelle che speriamo di esserci lasciati alle spalle. Di difficoltà e di preoccupazione. In tutto questo merita davvero raccontare questa storia che è insieme storia di altruismo, coraggio, senso del dovere e generosità. Davvero grazie ai due militari dell'Arma per quel che hanno fatto", ha scritto il sindaco di Poggibonsi David Bussagli su Facebook. Lo stesso primo cittadino, fino a notte fonda, aveva effettuato verifiche a Poggibonsi con il comandante della compagnia Emanuele Fazzi dopo i forti rovesci.
L'auto nel fiume - Non è l'unico pericoloso intervento realizzato nel fiume Staggia in questi giorni. I vigili del fuoco di Poggibonsi e il personale del nucleo sommozzatori sono intervenuti nella mattinata di domenica 4 giugno per una vettura finita nel torrente. La segnalazione è arrivata alla sala operativa 115 del comando di Siena che ha inviato sul posto la squadra dei pompieri di Poggibonsi e attivato il personale dei sommozzatori. Effettuate le opportune verifiche, ha escluso la presenza di persone all'interno del veicolo. L'auto sarebbe stata trascinata nel torrente dal maltempo che ha interessato il territorio. Dopo i controlli il mezzo è stato tirato fuori dal corso d'acqua con un'autogru dei vigili del fuoco.
Ultimo aggiornamento: 05/06/2023 &b000000MondayMonday; 20:00